Come avviene la diagnosi di ADHD

La diagnosi deve essere effettuata da psicologi o da neuropsichiatri infantili che utilizzano i criteri indicati dal DSM-IV (il manuale diagnostico internazionale di psichiatria più importante e diffuso sui disturbi mentali).
Gli esperti devono effettuare inoltre un'anamnesi personale del bambino e della sua famiglia e svolgere un'osservazione attenta del comportamento del bambino, utilizzando anche delle griglie apposite per valutare in modo più approfondito la sua condotta.
Si deve successivamente indagare il livello intellettivo del bambino avvalendosi di test standardizzati e attendibili, esaminando attentamente diverse funzioni quali l'attenzione, la memoria, la capacità di pianificazione e organizzazione e l'integrità neurosensoriale.

Lo psicologo o il neuropsichiatra infantile devono effettuare un'intervista molto dettagliata con i genitori del bambino sul tipo di comportamento che il figlio adotta in diversi contesti sociali e sulla sua capacità di mantenere per un certo periodo di tempo la concentrazione verso determinate attività (nello svolgimento dei compiti e di giochi strutturati, nell'ascolto di un racconto ecc.).
Può essere anche chiesto ai genitori e agli insegnanti del bambino di compilare un questionario di valutazione del comportamento del soggetto indagando anche la sua sfera emozionale e l'eventuale presenza di problemi in quest'area.

I sintomi dell'ADHD sono maggiormente riscontrabili in situazioni che richiedono un elevato livello di attenzione e concentrazione o che non rappresentano una novità per il bambino (per esempio, quando deve seguire lunghe lezioni degli insegnanti, deve svolgere attività ripetitive e poco divertenti, deve leggere lunghi racconti, ecc.). Questi sintomi si evidenziano soprattutto in contesti sociali molto rumorosi di gruppo allargato (giochi di gruppo ecc.). I sintomi sono invece meno evidenti quando il bambino sta affrontando una situazione interessante e gratificante, in un contesto di relazione a due (ad esempio quando è da solo con l'insegnante o con il genitore) soprattutto se la relazione è per lui positiva. Chi effettua la diagnosi (psicologo o neuropsichiatra infantile) dovrebbe quindi analizzare il comportamento del bambino in diversi contesti della sua vita (ambito familiare, scolastico, sociale ecc.) e in contesti di relazione a due, di piccolo gruppo o di grande gruppo ecc.
Infine bisogna evidenziare che, per effettuare una diagnosi di ADHD, i sintomi del bambino devono essere presenti in più ambiti e non devono essere esclusivamente riscontrabili in una particolare situazione (ad esempio solo a scuola o in famiglia).

Elementi di rischio per un bambino affetto da disturbo di attenzione con iperattività sono:
- presenza di aggressività
- basso livello di intelligenza
- relazioni negative con i coetanei
- persistenza dei sintomi nell'adolescenza e età adulta.


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