Storia di Anna, la mamma di un bambino disgrafico

Fabio quindi è dis…grafico. -  Meglio che dis…perato!!!

Quando mio figlio ha cominciato ad andare a scuola, non sapevo proprio cosa mi aspettasse. Sicuramente pensavo che Fabio sarebbe stato uno di quelli “bravi”.  Fabio aveva imparato a memoria i libretti di fiabe che gli leggevo e se per stanchezza io tagliavo corto le frasi, lui me lo faceva notare. Era anche un appassionato di lettere dell’alfabeto: scriveva tutte le lettere in stampatello maiuscolo e si divertiva anche a leggere...
Non amava disegnare ma sinceramente non pensavo che questo fosse un problema.

Insomma... non avrei mai pensato che mio figlio potesse essere un dis…qualcosa.

Invece inizia la scuola. Tutti i giorni c’era qualcosa da colorare, all’inizio. E lui non aveva voglia. Beh - mi dico - è perché vorrebbe scrivere...
Le prime paroline arrivano con il quadernone di Italiano. Noto che Fabio scrive male e storto, ma – E’ piccolo – mi dico. Anche le maestre, molto carine e giudiziose, mi tranquillizzano. Fabio si impegna, migliorerà.

A Marzo della prima Fabio scrive, ma storto e con le lettere molto separate l’una dall’altra. Non si capisce bene. Il corsivo non gli riesce bene e quando deve fare gli esercizi di scrittura a casa cominciano le tragedie. Cancella, ricancella… io comincio a pensare che sia proprio un pasticcione.

Le maestre consigliano una visita oculistica, per valutare se Fabio non abbia qualche problemino alla vista che gli impedisce di coordinarsi bene quando scrive. Però legge senza problemi, vede bene alla lavagna… - Ma sì - dico io – facciamo la visita oculistica – e lo porto.

Fabio ci vede benissimo. L’oculista è una dottoressa giovane e simpatica, mi fa qualche domanda sul motivo della mia decisione di far controllare la vista al bambino. Le spiego la situazione e lei molto gentilmente mi chiede se voglio farle vedere i quaderni del mio bambino. Mi dice che il suo bambino di 9 anni è disgrafico e che anche lui aveva cominciato con questo problema appena era iniziata la scuola.

Disgrafico - Ma va' - dico io - non è mica scemo!!!

Però l’ho ascoltata, l’oculista. Perché era un mamma come me e a me ha fatto piacere il suo interessamento.  - E poi è una dottoressa, qualcosa saprà! – ho pensato…

Ho preso i quaderni nel fine settimana (il mio Fabio frequenta fino alle 16.30 tutti i giorni e così i quaderni in prima elementare li vedevo poco) e li ho portati alla dottoressa oculista.

Lei mi ha detto che secondo lei, per come si presentava la scrittura e la pagina, il mio bambino poteva essere disgrafico. Mi ha spiegato che i bambini disgrafici sono intelligenti e che non c’entravano nulla le due cose (la disgrafia e l’intelligenza), ma che però Fabio doveva essere visto da una persona competente. E allora, visto che lei aveva delle conoscenti psicologhe, mi ha dato il numero di telefono del Centro di una di queste. Il Centro era vicino a casa mia, andarci mi è sembrato proprio una cosa da fare.
Ho preso appuntamento a Giugno, dicendolo anche alle maestre, che sono state contente. Mi hanno detto - Signora così se è disgrafico ci regoliamo e soprattutto non lo facciamo scrivere troppo in corsivo. –
Mio marito non voleva che portassi Fabio a fare questi test dalla Psicologa ma io non volevo più vederlo piangere e non volevo più sentirgli dire che il suo quaderno faceva schifo e così ho detto a mio marito – Lavoro e la pago io la Psicologa, non ti preoccupare! – e il bello è che poi lui si è convinto ed è voluto venire con me.
La Psicologa è stata gentilissima e mi ha spiegato che Fabio sarebbe stato visto da vari esperti.
Alla fine è risultato che è intelligentissimo (me l’hanno detto loro), ma è proprio disgrafico.
Avendo scoperto questa cosa alla fine della prima elementare (perché si vedeva proprio bene), le maestre hanno fatto di tutto per aiutare il mio bambino e adesso che è in quinta elementare è bravissimo. Scrive tutto in stampatello e fa errori di ortografia ma a scuola va sempre contento.

Fabio quindi è dis…grafico. -  Meglio che dis…perato!!! – dico io.