La riabilitazione

Generalmente la riabilitazione è affidata ad un logopedista che deve lavorare in accordo e in rete rispetto alle indicazioni fornite dal neuropsichiatra o dallo psicologo di riferimento che hanno effettuato la diagnosi.
Di solito migliori risultati si ottengono con cicli riabilitativi limitati nel tempo, ripetibili e che si prefiggono obiettivi chiari, realistici e ben definiti.
La precocità dell'intervento è fondamentale; infatti tanto prima si struttura l'intervento tanto prima si potranno sviluppare e potenziare strategie cognitive di compensazione che permettono di avere risultati efficaci.
La riabilitazione dovrà tenere conto dell'individualità del singolo bambino, delle sue singole competenze, potenzialità e problemi, dei suoi tempi di attenzione e concentrazione, dei suoi livelli motivazionali e di autostima.
Il bambino dovrà essere informato circa il lavoro da svolgere e gli obiettivi che ci si propone di raggiungere; in questo modo lo si farà partecipe fin dall'inizio del progetto riabilitativo e lo si motiverà in prima persona rispetto all'intervento che dovrà essere attuato.

Sono possibili due tipi di intervento:
· aiutare il bambino ad automatizzare i suoi processi di lettura puntando in particolar modo sulla correttezza e rapidità nella lettura
· aiutare il bambino ad acquisire strategie per poter leggere brani complessi e a predisporre e sviluppare accorgimenti che lo aiutino nello studio.

Fattori positivi che incidono sul futuro di un bambino dislessico sono:
- elevato livello intellettivo
- intervento di riabilitazione precoce
- adeguate aspettative didattiche da parte di insegnati e genitori
- collaborazione assidua fra famiglia e scuola
- adeguato insegnamento didattico rispetto alle difficoltà del bambino
- elevata motivazione al miglioramento da parte del bambino
- aspettative realistiche rispetto agli obiettivi che il bambino può raggiungere da parte del suo contesto familiare e scolastico
- rete sociale e relazionale supportiva rispetto alle difficoltà del bambino.

Elementi di rischio per un bambino dislessico:
- basso livello intellettivo
- assenza di interventi di riabilitazione specifica o molto sporadici
- elevate assenze da scuola
- numerosi cambiamenti nel personale docente
- assenza di collaborazione fra scuola e famiglia
- aspettative irrealistiche da parte di insegnanti e genitori rispetto ai risultati che deve raggiungere il bambino
- difficoltà relazionali del bambino (in particolare bassa autostima) e mancanza di un ambiente supportivo e sociale che possa aiutarlo ad affrontare le sue problematiche.


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