DSA: conoscerli e riconoscerli

La vita scolastica di chi ha un Disturbo Specifico dell’Apprendimento può essere piuttosto difficile, non solo a scuola, ma anche a casa. A scuola il problema è sempre diverso, a seconda sia del tipo di disturbo, sia dell’età e quindi anche della classe frequentata. In linea di massima, si verifica che, nell’ambito dei diversi cicli scolastici, man mano che la classe frequentata cresce (Prima, Seconda, Terza…), con essa crescono i problemi. Le richieste legate all’apprendimento si fanno sempre più importanti e così il disturbo si fa “sentire” sempre di più. Questa tendenza, però, può col tempo cambiare, quando gli studenti, crescendo, tendono a “compensare” i propri disturbi: può accadere (e di fatto accade spesso) che, già nei primi anni di scuola Secondaria di II grado, si assista ad un evidente cambiamento, grazie al quale l’adolescente tende a fare sempre meno fatica. A ciò concorre, da un lato, il fatto che la diagnosi sia stata fatta tempestivamente, e quindi si siano attivati precocemente tutti gli aiuti indispensabili; dall’altro lato, alla compensazione concorrono la crescita e la conoscenza di se stessi, dei propri limiti e delle proprie possibilità. Ciò consente un’auto regolazione delle strategie di apprendimento, che rendono quest’ultimo sempre più rapido ed efficace.
La diagnosi è comunque elemento indispensabile dalla classe terza elementare in poi, perché consente di individuare la tipologia di disturbo e la comorbilità”, cioè la presenza contemporanea di più disturbi.


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